Nel 2018 le indagini preliminari all’installazione del gasdotto “Trans Adriatic Pipeline” – TAP, tra la costa albanese e quella italiana, hanno portato all’individuazione di alcuni reperti ceramici di interesse archeologico, a 22 miglia dalla costa e a una profondità di circa -780 metri. Le attività furono svolte sotto il controllo dell’allora Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto.
Tale rinvenimento, avvenuto nelle acque della Zona Economica Esclusiva Italiana, è stato possibile poiché la normativa vigente impone l’esecuzione di indagini preventive per l’individuazione di materiale bellico inesploso e/o di reperti archeologici, in occasione di lavori di opere pubbliche.
Considerata l‘importanza del ritrovamento, ulteriori ricerche sono state svolte nei mesi di giugno e luglio 2019, per caratterizzare e meglio definire il sito archeologico sommerso.
In quella occasione sono stati recuperati 50 reperti, qui esposti in mostra, che costituiscono un campione significativo dei manufatti presenti sul fondale.
Dopo il recupero i reperti sono stati trasportati a Taranto nel laboratorio di restauro, per essere sottoposti ai primi interventi conservativi.
Nel 2020, a seguito dell’istituzione della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, si è deciso di avviare lo studio di tale importante ritrovamento archeologico. Nel 2021 la Soprintendenza Nazionale, con il supporto della società TAP, ha avviato il programma di studi e analisi scientifiche e ha curato il restauro che si è concluso alla fine del 2022.
Le ricerche hanno accertato che il sito sommerso è riferibile al naufragio di una nave databile ai primi decenni del VII secolo a.C.. Il carico era costituito da ceramica di manifattura corinzia, in particolare contenitori per il trasporto di derrate alimentari e ceramica fine da mensa.
Nel corso del 2023 la Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo con fondi del Ministero della cultura ha programmato il proseguimento delle indagini con il recupero dell’intero carico.