Corre fama che siano stati i Corinzi a introdurre migliorie tecniche nella fabbricazione delle navi, avvicinandole di molto al livello moderno. Così Tucicide, nel V sec. a.C., descriveva il ruolo predominante di Corinto nella navigazione del Mediterraneo alla fine dell’VIII sec. a.C.
Città che grazie alla sua favorevole posizione geografica si configurava come un passaggio obbligato per i traffici commerciali tra l’Egeo e il Mediterraneo occidentale. Una delle rotte percorse dalle navi corinzie era quella verso l’attuale Puglia meridionale, le cui coste distano soltanto 70 km circa da quelle dell’antico Epiro. Gli scavi archeologici condotti in territorio pugliese hanno confermato la presenza di importazioni corinzie a partire dalla prima metà dell’VIII sec. a.C. In questa teca sono esposti gli skyphoi, ossia le coppe per bere, i boccaletti e frammenti di anfore e hydriai, contenitori da trasporto, provenienti dai vari siti della Puglia, tra cui Otranto, Castro, Vaste e Taranto. Elementi, quelli esposti in questa vetrina, coevi al carico del relitto del Canale d’Otranto.